Gravity Yoga

Corso di yoga per l’aumento della flessibilità

Il nostro stile di vita ci sta rendendo rigidi: passiamo di media quattro ore al giorno ingobbiti al telefono, sei ore al giorno al computer e un’ora al giorno in macchina. Ma anche una pratica di fitness intensivo, ottimo per aumentare la forza fisica, può renderci tutt’altro che flessibili.

Gravity Yoga è un allenamento mirato alla flessibilità, che prevede posizioni di stretching tenute a lungo. Le pose sono praticate in completo rilassamento, passivamente, quindi la gravità fa la maggior parte del lavoro – da qui il nome. La pratica ha lo scopo di integrare, non sostituire, altre forme di yoga o esercizio fisico.

Ottimo per chi fa una vita sedentaria, ma davvero speciale per chi fa sport, tanto più se professionistico: un muscolo forte e allungato permette prestazioni elevate e preserva da spiacevoli conseguenze visibili nel tempo.

Sono lezioni di 1 ora che forniscono uno strumento di pratica davvero unico per creare spazio nel corpo. Se sentiamo le anche immobilizzate, i muscoli posteriori della coscia rigidi o la zona lombare della schiena bloccata Gravity Yoga è un metodo di training mirato alla flessibilità che, con la giusta gradualità e costanza, nel rispetto del corpo, permette di ottenere risultati in modo sicuro.

Photo by Tania Gianesin

I 3 principi del Gravity Yoga

  1. Rilassamento. L’intenzione è quella di rilassarsi il più possibile. In alcune posizioni questo significa un rilascio totale, in altre significa usare meno energia muscolare possibile per rimanere nell’Asana.
  2. Respirazione 4:8. Rallentare la frequenza della respirazione a tre (o meno) respiri al minuto ed estendere la lunghezza dell’espirazione stimola il sistema nervoso parasimpatico, disattiva il riflesso automatico da allungamento muscolare e crea un semplice punto di messa a fuoco durante le lunghe e impegnative posture.
  3. Rimani per/supera il tuo tempo massimo. Il corpo tenderà sempre verso l’inerzia, ma per risultati di flessibilità “quanto” tempo si rimane in allungamento passivo è il fattore chiave, quindi i tempi di allungamento non possono essere casuali o intuitivi. Misureremo il nostro tempo massimo e lavoreremo per mantenerlo e gradualmente estenderlo.